mercoledì 29 novembre 2017

Fondazione Santa Lucia, un approfondimento sugli Irccs

I 49 Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico riconosciuti dal Ministero della Sanità rappresentano il fiore all’occhiello della ricerca e della medicina clinica in Italia. La Fondazione Santa Lucia per importanza dei suoi studi è il quinto a livello nazionale e il più importante nelle neuroscienze


Nonostante i tagli alla ricerca e alla sanità, esistono in Italia delle realtà che rappresentano, talvolta a livello internazionale, delle vere e proprie eccellenze. Si tratta dei 49 Istituti di Ricerca e Cura a Carattere Scientifico riconosciuti a livello nazionale dal Ministero della Salute.
Ospedali pubblici e privati dove, accanto alle attività cliniche, vengono sviluppate attività di ricerca biomedica avanzata.


Il Ministero della Salute, ha tra i suoi compiti di vigilare sugli Irccs “per garantire che la ricerca da essi svolta sia finalizzata all’interesse pubblico con una diretta ricaduta sull'assistenza del malato, anche perché sono di supporto tecnico ed operativo agli altri organi del SSN per l'esercizio delle funzioni assistenziali al fine del perseguimento degli obiettivi del Piano Sanitario Nazionale in materia di ricerca sanitaria e per la formazione del personale”.
Per questo motivo, periodicamente, gli Irccs sono sottoposti a visite ispettive per ottenere la conferma dell’accreditamento.
L’attività degli Irccs riguarda aree di ricerca ben definite sia che abbiano ricevuto il riconoscimento per una singola materia, Irccs monotematici, sia che l’abbiano ricevuto per più aree biomediche integrate, Irccs politematici.
Sul territorio nazionale i 21 Irccs pubblici ed 28 privati si rivolgono a varie aree di studio e di ricerca biomedica. cardiologia, dermatologia, diagnostica per Immagini, farmacologia, gastroenterologia, genetica, geratria, malattie infettive, medicina della complessità, neurologia, neuroriabilitazione, oculistica,oncologia, ortopedia, pediatria, psichiatria, riabilitazione.
La maggior parte degli Irccs pubblici e privati sono nelle regioni del centro nord, con il primato della Lombardia, con 14 strutture, concentrate soprattutto a Mialno e nel suo hinterland.
Poche e in ordine sparso, invece, nel meridione, fatto che evidenzia come l’assenza di strutture di eccellenza, oltre a creare una disparità di trattamento in tema di diritto alla salute tra cittadini di differenti regioni, spiega il fenomeno della migrazione sanitaria in cerca di cure dal sud al nord d’Italia.
Il Lazio, si piazza a metà classifica con le sue 7 strutture, 2 pubbliche, e 5 private, riconosciute come Irccs dal Ministero della Salute.
In Italia, la Fondazione Santa Lucia è l’unica a vedersi riconosciuta e confermata, nel 2015, l’area di specializzazione in riabilitazione neuromotoria con l'estensione al settore delle neuroscienze, condizione che la pone come leader a livello nazionale in questo settore di ricerca, con un impact factor, indice che misura l’impatto della produzione scientifica di un ente di ricerca, pari a 2.112,50, che supera di gran lunga quello degli altri concorrenti collocati in specifico settore di ricerca scientifica.
Se non bastassero i numeri della ricerca biomedica sviluppata dalla Fondazione Santa Lucia a sottolineare l’importanza di questa struttura di ricerca e di neuroriabilitazione, sarebbe sufficiente elencare, dati del 2015, gli oltre 2000 ricoveri ordinari e day hospital effettuati e le più di 300 mila prestazioni ambulatoriali prestate ogni anno.
Cifre che significano quasi 500 persone adulte e poco meno di 300 bambini trattati in riabilitazione estensiva in 12 mesi, con più di 60 mila prestazioni all’anno solo per questa specialità e l’11 % di pazienti provenienti da altre regioni.
Potrebbero sembrare aride cifre se non fosse per il fatto che si tratta prima di tutto di storie di vita che partono dalla perdita di autonomia, per incidenti, malattie neurodegenerative o lesioni cerebrospinali, e prendono un nuovo percorso, verso una maggiore autonomia e inclusione sociale, proprio grazie all’operato del personale medico e paramedico della Fondazione Santa Lucia e delle innovazioni applicate nella riabilitazione grazie alla ricerca scientifica. Una capacità che non va misurata solo con il metro della professionalità, ma anche sul piano umano, come ha sottolineano il sociologo Domenico De Masi, intervenendo come ex paziente del Santa Lucia in un convegno sull’Ictus e l’importanza della riabilitazione estensiva tenutosi di recente presso l’auditorium della fondazione.

Questo fa dell’Irccs sulla via Ardeatina un’eccellenza ed un punto di riferimento a livello nazionale ed internazionale.
Una realtà messa a dura prova dai tagli alla sanità e dal contenzioso economico con la Regione Lazio che mina alle basi la sua capacità di continuare a fare ricerca e offrire servizi, nonostante le rassicurazioni ricevute dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin e dal Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti nei loro interventi in occasione dell’evento organizzato per il 25° anno del riconoscimento dello status di Irccs.
Alla riabilitazione, in generale, e alla neuroriabilitazione in particolare, l’OMS riconosce un ruolo centrale nel benessere delle persone, se non altro perché guarire da una malattia deve significare anche recuperare la propria autonomia in tutti gli aspetti della vita quotidiana per non rappresentare, per il resto della vita, un peso per le famiglie e un costo sociale per la comunità. Un’evidenza da troppo tempo ignorata dai decisori politici che hanno deciso di tagliare sulla riabilitazione, colpendo le aspettative dei pazienti e dei loro famigliari e facendo ricadere sul lungo periodo i costi sociali di questa scelta sull’intera, in termini economici e di benessere, sull’intera società.
La riabilitazione è importante, per questo abbiamo deciso di indagare su quale sia la situazione in Italia, dal nord al Sud, regione per regione, mettendola a confronto anche con quanto accade in altri Paesi, per evidenziare gli errori che sono stati commessi e chiedere a gran voce e nell’interesse di tutti che vi sia posto rimedio.

In un prossimo articolo inizieremo questo lavoro di analisi ed informazione sulla riabilitazione in Italia a partire dal Nord.

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