Un open day con gli specialisti della Fondazione per approfondire gli
aspetti neuroriabilitativi e conoscere le iniziative dedicate ai pazienti
![]() |
Parkinso, al Santa Lucia una Giornata divulgativa |
Una malattia che non colpisce più solo gli anziani, sono 600
mila malati in Italia. Questi dati, presentati a luglio al Ministero della
Sanità dal Comitato Nazionale Associazioni Parkinson, danno la dimensione della
diffusione del morbo di parkinson, di cui il prossimo 25 novembre ricorre la
giornata nazionale.
In quella data, dalle 9 alle 13, la Fondazione Santa Lucia
ripropone l’ormai tradizionale appuntamento divulgativo sulla patologia,
organizzato presso l’Unità Operativa di Neuroriabilitazione 3, nella Sala
Ritrovo al terzo piano.
Un’occasione d’incontro e di confronto tra medici
specialisti della Fondazione e pazienti e familiari per approfondire gli
aspetti neuroriabilitativi e neuropsicologici della Malattia di Parkinson e
presentare i risultati di alcuni studi, realizzati o ancora in corso, condotti
dai ricercatori della Fondazione.
Il Parkinson non è più solo una malattia che colpisce gli
anziani. Sono sempre di più i giovani a cui viene diagnosticato, uomini e donne
di 30/40 anni, nel pieno dell'attività professionale, spesso con figli piccoli,
costretti a rallentare i ritmi della loro vita, subendo spesso pesanti
ridimensionamenti sul posto di lavoro e senza un riconoscimento adeguato di
disabilità per una malattia che può essere molto invalidante.
Dai circa 230 mila casi stimati negli anni ’80, si è passati
agli oltre 600 mila di oggi, sia per l’invecchiamento della popolazione che per
la possibilità sempre più diffusa di diagnosi precoce, ma mancano percorsi terapeutici
uniformi a livello nazionale, i medicinali riconosciuti per la cura sono pochi,
difficilmente reperibili e costosi. A tutto ciò si aggiungono lo scarso
riconoscimento di efficaci tutele lavorative e di una adeguata invalidità,
l'emersione delle situazioni illecite che comportano danni e complicazioni ai
malati ed alle famiglie, spesso costretti a subire estenuanti procedure
burocratiche e controlli capziosi.
In questo quadro, per certi versi drammatico, che coinvolge
i pazienti affetti dalla malattia di Parkinson e le loro famiglie, la
Fondazione Santa Lucia si conferma un punto di riferimento informato, preparato
e sensibile, direttamente coinvolto sia nella cura che nella ricerca.
La sempre maggiore sensibilità e preparazione da parte dei
familiari e dei medici di base e soprattutto lo sviluppo di terapie più
avanzate ed efficaci negli ultimi anni hanno fatto registrare evoluzioni
positive per il decorso della malattia fronte clinico.
“Gli strumenti oggi a disposizione degli specialisti per
affrontare la malattia di Parkinson – spiega in un comunicato della Fondazione
Santa Lucia la Dr.ssa Antonella Peppe, Neurologa e responsabile
dell’organizzazione – consentono di ridurre le complicanze collegate alla
patologia o di gestirle meglio. In particolare, si è compreso che la
stimolazione dopaminergica continua genera una risposta clinica più duratura e
di migliore qualità. Se prima si potevano avere otto o dieci somministrazioni
singole giornaliere, con risposte estremamente complesse, oggi è chiaro che le
terapie più efficaci hanno un profilo farmacologico più lungo e continuo,
riducendo le complicanze, come per esempio blocchi o movimenti involontari, che
sono estremamente invalidanti. Sullo stesso principio di stimolazione continua,
elettrica o chimica, lavorano terapie avanzate come la Stimolazione Cerebrale
Profonda (DBS), che offre importanti risposte su pazienti gravi, e il DuoDopa,
con la somministrazione per via enterale”.
Al di là delle terapie, però, è la neuroriabilitazione a
rivestire un ruolo chiave.
“Per questa ragione – evidenzia sempre la Dr.ssa Peppe – lavoriamo
ad un tipo di riabilitazione neurologica sempre più specifica per questi
pazienti, concentrandoci su particolari aspetti del sistema nervoso centrale,
come ad esempio quello vestibolare, che gioca un ruolo fondamentale nella
stabilità e nella capacità motoria”.
“L’esperienza degli anni passati – sottolinea infatti la
neurologa – ci ha mostrato i benefici, motori e psicofisici, provenienti da
attività come il Tango e il Nordic Walking, che si ripeteranno anche per questa
annualità. Avremo in più due nuove proposte: il Tai Chi, dalla cui pratica ci
aspettiamo risultati positivi sul fronte dell’equilibrio, e un laboratorio
creativo per i pazienti più compromessi, come risposta alla documentata
propensione artistica osservata da più studi scientifici su persone affette
dalla Malattia di Parkinson. Sarà interessante osservare da vicino quali esiti
può generare nei nostri pazienti”.
L’obiettivo del percorso terapeutico e di riabilitazione
proposto dalla Fondazione Santa Lucia è agire in maniera puntuale ed efficace
sul grado di autonomia dei pazienti e di conseguenza sulla loro qualità di
vita.
“Oggi, per esempio, stiamo elaborando protocolli specifici
sul riflesso del raddrizzamento – conclude la specialista - ossia la capacità
di alzarsi e sedersi”.
L’appuntamento sarà anche l’occasione per presentare il
piano degli incontri organizzati ed ospitati dalla Fondazione Santa Lucia per
conoscere più da vicino la Malattia di Parkinson e il modo migliore di
affrontarla nella vita quotidiana. Lo scopo di questi appuntamenti è permettere
a pazienti, famigliari e caregivers di confrontarsi in gruppi ristretti con
diversi medici specialisti che, di volta in volta, affronteranno diversi
aspetti della malattia di Parkinson.
Come nel caso di altre patologie, di recente si è tenuto,
presso l’auditorium della Fondazione Santa Lucia, un convegno organizzato da
ALICe, la federazione delle Associazioni per la Lotta all’Ictus Cerebrale, questa
struttura d’eccellenza si dimostra al fianco dei pazienti e dei loro familiari
lungo i percorsi di cura e di riabilitazione, confermando il suo ruolo di punto
di riferimento sia sul piano della ricerca, che su quello clinico.
Nessun commento:
Posta un commento