Con un evento di testimonianza corale dell’associazionismo delle persone
con disabilità, vicine all’Irccs Fondazione Santa lucia, “Santa Lucia… Io ci
tengo” rilancia le sue attività per la promozione e la difesa di questa
eccellenza italiana nella ricerca nelle neuroscienze e per la
neuroriabilitazione
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Il panel dell'iniziativa del 21 ottobre posa per la photo opportunity |
Presenza e assenza. Questi i sentimenti che hanno
caratterizzato l’evento organizzato lo scorso 21 novembre, con il patrocinio
del Comune di Roma, dall’associazione “Amici del Santa Lucia… Io ci tengo”, presso la
sala della Piccola Protomoteca” in Campidoglio.
A testimoniare la propria vicinanza all’Irccs Fondazione
Santa Lucia era una vasta e qualificata rappresentanza delle principali
organizzazioni nazionali e locali che si battono per la difesa e la promozione
dei diritti delle persone con disabilità e che, in questa struttura di
eccellenza a livello internazionale per la ricerca nelle neuroscienze e nella
neuroriabilitazione, hanno sempre trovato un interlocutore attento, qualificato
e sensibile.
Il tutto davanti ad un folto pubblico di persone con
disabilità e di loro familiari che negli anni hanno trovato nell’Irccs
Fondazione Santa Lucia risposte concrete ai propri bisogni, spesso compensando
la crescente assenza dello Stato, e speranze di cura, grazie alla ricerca nelle
neuroscienze e all’innovazione tecnologica nella neuroriabilitazione che fanno
dell’Ospedale sulla via ardeatina un protagonista di livello internazionale in
questi settori.
Il dibattito è stato introdotto da Osanna Brugnoli,
Presidente dell’associazione, che ha ricordato la sua esperienza di paziente,
prima, e di atleta paralimpica, poi. Il tutto nell’alveo di quella
straordinaria esperienza umana e scientifica che è l’Irccs Fondazione Santa
Lucia. Non solo un sentimento di gratitudine, ma anche la consapevolezza che si
tratti di una storia e di una realtà che non devono andare disperse, perché non
hanno valore solo per chi le ha vissute e perché rappresenta un patrimonio ed
un punto di riferimento per chi affronta ora il proprio percorso verso l’autonomia
e per chi lo dovrà fare domani.
I lavori sono stati coordinati da Paolo Francesco Dho,
segretario dell’associazione, che ha ampliamente introdotto l’iniziativa,
presentando il complesso insieme delle attività che la Fondazione Santa
Lucia svolge, il patrimonio di conoscenza che essa rappresenta nel campo della
ricerca nelle neuroscienze e nell’innovazione tecnologica e i valori che sono
alla base del rapporto con i pazienti ed i loro familiari: professionalità,
competenza, umanità, passione e ascolto.
Doh lo ha voluto fare proprio iniziando dalla vicenda di
malasanità che ha vissuto in prima persona e che ha trovato, in extremis,
risposte ed un percorso verso l’autonomia proprio grazie all’Irccs e alla sua
capacità di mettere al centro di tutto la persona.
Mario Dany De Luca, Presidente dell’A.S.D. Giovani e Tenaci,
si è preso il compito di introdurre gli ospiti e di riassumere i tanti temi che
avrebbe toccato il dibattito, in particolare l’importanza sociale della
neuroriabilitazione, con un approccio umano nei percorsi di autonomia, che
prenda in considerazione non solo “parametri tecnici”, ma anche aspetti di
socialità e, perché no, di “tempo libero”, come lo sport.
Per questo non è un caso che tra i primi ad intervenire sia stato
proprio il vice Presidente dell’Associazione “Amici del Santa Lucia… Io ci
tengo”, Carlo Di Giusto, ex cestista del Santa lucia Basket, atleta paraolimpico
e attuale Commissario tecnico della nazionale italiana di pallacanestro in
carrozzina.
Un’icona dello sport paraolimpico che ha raccontato il suo avvicinamento
all’attività sportiva avvenuto proprio grazie alla “riabilitazione altra”,
quella sportiva, proposta fin dagli anni ‘60 dal Santa Lucia - allora centro di
riabilitazione dell’Opera Nazionale Invalidi di Guerra - insieme al Centro
Paraplegici di Ostia dell’Inail.
Sono state infatti queste due realtà per prime in Italia a
proporre questo nuovo approccio, con il quale, al di là di quello, ineccepibile,
medico e scientifico, fosse proprio il lato umano, quello di ascolto e di
sostegno, l’aspetto vincente. Visione che del resto che ha sempre
caratterizzato l’approccio del Santa Lucia ad ogni aspetto legato alla terapia.
E dello sport nella riabilitazione, un’intuizione
rivoluzionaria per quegli anni - proprio grazie a questo sforzo nel 1960 Roma
ha ospitato le prime Paraolimpiadi - Di giusto ha ribadito l’importanza e la
continuità, presentando al pubblico due giovanissime promesse del basket in
carrozzina dell’ASD Giovani e Tenaci che si allenano presso gli impianti
sportivi della Fondazione.
Carla Patrizi, Portavoce del Forum Regionale sulla
Disabilità, partendo dal suo ruolo di madre di una figlia con disabilità, ha
evocato la profonda umanità del compianto Luigi Amadio, ricordando, in
particolare, come coinvolse tutti i suoi amici in riabilitazione presso il
Santa Lucia per alimentare, con sempre nuovi pezzi e rarità, la passione di
collezionista per le monete della figlia.
Patrizi ha poi descritto le difficoltà delle persone con
disabilità nel trovare dialogo e risposte nelle istituzioni e di come sia
importante, da una parte, l’unità negli obiettivi, come cittadini, per esigerle
e, dall’altra, difendere quelle realtà che, come il Santa Lucia, nel tempo e
sul territorio, questo dialogo lo hanno alimentato, creando risposte a bisogni
concreti dei cittadini.
Carmelina Razzano, Presidente Regionale dell’Associazione
Italiana Afasici (A.IT.A.), ha raccontato la sua parabola di vita nel Santa
Lucia, prima come paziente, quindi come logopedista, che ha attraversato quasi
l’intera sua storia e degli sforzi costanti fatti nel tempo per lo sviluppo di
questa eccellenza.
Roberto Romeo, Vice Presidente Nazionale della Federazione
Associazioni Nazionali Disabili (F.A.N.D.), in passato per sei mesi in riabilitazione
presso la struttura, ha sottolineato l’importanza sul territorio di luoghi di
cura come il Santa Lucia e come solo l’unità e l’unione tra le diverse istanze
del mondo delle persone con disabilità possa divenire il perno di un movimento
d’opinione in grado d’incidere significativamente sulle politiche a livello
locale e nazionale e di promuovere il diritto alla qualità della vita,
difendendo servizi di eccellenza che invece lo Stato sta progressivamente
smantellando con politiche di tagli orizzontali alla spesa sanitaria.
Carlo Rossetti, Presidente Onorario Nazionale
dell’Associazione Italiana per la Lotta alle Sindromi Atassiche, (A.I.S.A.), ha
rilevato, alzando il tasso polemico del dibattito, come fosse significativa l’assenza
in sala della politica mentre anche solo “quelli che sono in questa sala
muovono 4mila voti di disabili a cui si aggiungono quelli dei familiari”,
rinnovando il pieno appoggio alle attività dell’associazione a sostegno dell’Irccs
Fondazione Santa Lucia.
Antonio Vernole, ex presidente della Federazione Italiana
Sport Disabili (Fisd) - per lungo tempo tecnico sportivo per l’atletica leggera
per la Fondazione Santa Lucia, prima, e per la Nazionale, poi - ha ricordato,
ripercorrendo la storia dello sport paraolimpico passata dentro il Santa Lucia,
come “da giugno il Comitato Italiano Paraolimpico sia stato riconosciuto come
ente autonomo dal Coni”, coronando uno sforzo ed un impegno pionieristici
iniziati, ormai 60 anni fa, proprio negli impianti sportivi della struttura e
proseguito, successo dopo successo, attraverso la fondazione di quella che
sarebbe diventata la Fisd fino ad arrivare all’attuale movimento sportivo
paraolimpico in Italia.
Marcello Tomassetti, Presidente Regionale dell’Unione
Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare (Uildm), ha ricordato il suo passaggio
al Santa Lucia, quando nel 1978, adolescente, non c’erano strutture scolastiche
accessibili che potessero ospitarlo adeguatamente e solo presso questa
struttura poteva frequentare le lezioni e di come rimase stupito del fatto che,
accanto alla riabilitazione, fosse presente anche lo psicologo.
Tomassetti ha sottolineato, inoltre, “l’importanza del Santa
Lucia per l’avanzamento della ricerca nelle neuroscienze e per la presenza di
laboratori in grado di diagnosticare e tipizzare con precisione le malattie neuromuscolari
e neurodegenerative per intervenire sui pazienti con le terapie più adeguate”.
Infine, il Presidente Regionale Uildm ha ricordato come “nel
corso del recente evento organizzato per i 25 anni dal riconoscimento del Santa
Lucia come Irccs i politici nazionali e locali ribadire il sostegno allo
sviluppo dell’ospedale. Un atteggiamento che dovrebbe essere scontato, non
ribadito, se si avesse lungimiranza di riconoscere nei fatti l’importanza a
livello regionale e nazionale delle attività di questa struttura”.
Sandro Gugliotta, portavoce del presidente dell’Assemblea
Capitolina Marcello De Vito, ha portato il saluto Presidente all’iniziativa, sottolineando
il valore politico della scelta di offrire spazi e patrocinio all’iniziativa e
confermando “la massima attenzione all’Irccs e il pieno sostegno alle sue
attività di eccellenza, non solo nel territorio di Roma e del Lazio, ma anche a
livello nazionale”.
Luigi Ciaralli, Vice Presidente Comitato Romano del
Movimento Sportivo Popolare (M.S.P. Roma), ha ricordato l’impegno speso nel
corso di 30 anni, insieme al Santa Lucia, per promuovere lo sport per tutti, a partire
dalle scuole, per fa emergere “una diversa percezione della disabilità
attraverso l’inclusione con lo sport e sdoganare un’attività che fino ad allora
era chiusa nei cassetti”.
Vincenzo Falabella, Presidente Nazionale della Federazione
Italiana Superamento Handicap (F.I.S.H.) ha evidenziato che “occorre una responsabilità
civile ed etica da parte del movimento associativo, una politica di
rivendicazione dei diritti da una parte, e dall’altra una responsabilità
politica di chi amministra questo Paese. Costruiamo una rete che metta al
centro alla persona, che sia altrettanto grande e consapevole di costruire un percorso
che metta in rete fra le strutture di eccellenza di questo Paese”.
“Oggi siamo riusciti a costruire realtà di eccellenza come
il Santa Lucia – ha proseguito Falabella - però non riusciamo a fare sinergia, non
riusciamo a costruire quella rete attraverso la quale dare le risposte sociali
e sanitarie importanti per i cittadini. Onestamente come cittadino mi sento
offeso perché la politica rimane sorda alle istanze dei cittadini. Rimango
offeso nel momento in cui vedo i cittadini ad «emigrare»
in altre regioni, quando il numero di posti letto nella Regione Lazio non è sufficiente
a soddisfare la richiesta”.
“Uniamoci. Mettiamo la politica di fronte alle nostre
richieste e contiamoci”, ha concluso il Presidente della Fish.
Tra le testimonianze, quella di Annarita Di Santo, del
Coordinamento “Bambini per il Santa Lucia”, che ha portato alla luce,
l’attenzione, il valore ed i valori con cui viene svolto il lavoro nel servizio
di Riabilitazione Estensiva Ambulatoriale Bambini dell’Irccs, di recente
visitato da Papa Francesco su invito di un giovanissimo paziente.
“Al Santa Lucia sono in cura più di 200 bambini, 200
famiglie. Si tratta soprattutto di bambini con disabilità complesse. Il Santa
Lucia riesce a seguire questi bambini a 360 gradi con tutte le terapie che sono
necessarie perché lì sono concentrate tutte le eccellenze. Fuori, in altre
strutture, non accade questo”, ha evidenziato Di Santo.
Presenza importante, in platea, di tante persone con
disabilità, tra loro tanti atleti, e dei loro familiari, legati
indissolubilmente all’esperienza straordinaria vissuta in questa struttura di
eccellenza.
Un dato di fatto ribadito il mese scorso, in un convegno promosso da ALICe, la Federazione delle Associazioni per la Lotta all’Ictus
Cerebrale, è infatti che una neuroriabilitazione estensiva, tempestiva e di
qualità, riduce sul lungo termine il peso economico della disabilità per le
famiglie ed il suo costo sociale per la comunità, in termini di cure necessarie
per le persone con lesioni cerebrospinali e patologie neuromuscolari e
neurodegenerative, e contribuisce, infine, al loro benessere restituendoli alla
vita sociale.
Quello promosso dall’associazione “Amici del Santa Lucia… Io
ci tengo” è stato un momento di riflessione alta e di rilancio dell’impegno di
tutti a sostegno della Fondazione Irccs Santa Lucia, affinché siano tutelate e
promosse le sue attività di ricerca e di riabilitazione e resi sempre più
disponibili a tutti i cittadini, in termini di prestazioni, i suoi servizi.
Un impegno che, poco meno di un mese fa, in occasione
dell’evento per 25° anniversario dal riconoscimento della Fondazione come
Istituto di ricerca e cura a carattere scientifico, è stato ribadito, almeno
nelle parole, dal Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, che ha indicato in
questa struttura un modello di buone prassi da esportare in tutto il Paese, e
dal Presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, che evidenziato come sia
necessario che ci voglia un maggiore raccordo tra le strutture ospedaliere, in
particolare i reparti di rianimazione e le stroke unit, e le strutture di
neuroriabilitazione intensiva, come il Santa Lucia, per ottimizzare il percorso
di recupero dell’autonomia dei pazienti post coma e post acuzie.
Quella della politica, negli interventi ad un dibattito già
ricco di spunti e contenuti, che avrebbe potuto essere più ampio e polifonico, è
un’assenza che induce al rammarico e sprona ad un ancor maggiore impegno per
coinvolgerla ad ogni livello.
“Il pensiero va
subito a Luigi Amadio – ha detto Mario Dany De Luca, chiudendo l’evento - con
cui credo di avere avuto una vera amicizia. I miei pensieri vanno a quello che
Luigi ha rappresentato per tutti noi in termini di concretezza e di capacità
motivazionale. Voglio però ricordarlo per il suo rapporto con la bellezza, lui era
un cultore della possibilità, della capacità trasformativa, che hanno il loro
riflesso in quello che oggi è il Santa Lucia”.
“La politica, i decisori, devono impegnarsi, non solo a
parole, a garantire il futuro e lo sviluppo dell’Irccs Fondazione Santa Lucia e
a fare in modo che questa struttura d’eccellenza continui a rappresentare un
punto di riferimento sul territorio ed un modello per la ricerca nelle
neuroscienze e la neuroriabilitazione a livello nazionale e internazionale”.
Il coordinamento “Salviamo il Santa Lucia” accoglie con
entusiasmo l’iniziativa dell’associazione “Santa Lucia… Io ci tengo”, certo che
l’unità d’intenti scaturita tra tanti soggetti e persone differenti sarà un
elemento decisivo del dibattito e dell’impegno di tutti quanti credono che la neuroriabilitazione
sia un elemento centrale nel percorso di cura e che la Fondazione Irccs Santa
Lucia rappresenti un’esperienza ed un punto di riferimento fondamentale.
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