giovedì 28 gennaio 2010

IL SANTA LUCIA E I VOLTI DI UN PAESE MIGLIORE

Prima ho sentito la musica, i cori e i battimani e un po’ mi si stringeva il cuore nel sapere tutte quelle persone ad aspettare per ore col freddo che faceva mentre noi eravamo impegnati al tavolo di una trattativa lunga e difficile. Poi quando il trambusto che proveniva dalla strada aumentava, mi ritrovavo a cercare con lo sguardo Carlo e chissà se anche lui provava la stessa tenerezza che stavo provando anch’io.
Una volta tornato a casa ho visto le immagini: tanti volti familiari che si erano dati allegria ballando e intonando cori d’incoraggiamento, il modo migliore per combattere il freddo e stemperare la preoccupazione del momento.
Perché ieri sera davanti ai cancelli della regione c’era la faccia bella di questo paese e se la politica intera ogni tanto uscisse dalle sue stanze e passasse un pomeriggio lì – ad ascoltare e a osservare – capirebbe davvero quale trauma si produce tutte le volte che il lavoro viene umiliato, tutte le volte che alle persone più bisognose viene tolta la piccola certezza su cui hanno costruito la loro esistenza.
Ma anche in questa battaglia per salvare il Santa Lucia, la cosa che mi colpisce è il modo con cui la lotta cambi in maniera virtuosa i rapporti tra le persone.
Intendiamoci: la comunità del Santa Lucia – medici, operatori, utenti – è sempre stata una comunità molto forte, come è importante che sia in una struttura che si occupa della salute e del benessere delle persone.
Ma c’è qualcosa di nuovo, soprattutto sui volti e nei modi di tanti giovani che fino ad ora non avevano mai partecipato a una lotta che li vede protagonisti, che li porta a misurarsi per la prima volta con la “politica”.
C’è un qualcosa di nuovo nei rapporti, c’è una voglia e un bisogno di aprirsi e dialogare, raccontarsi e confrontarsi su quelle cose più profonde della vita di ognuno su cui molte volte non si ha tempo di fare quando si è al lavoro. C’è la sensazione che in questo momento si stia vivendo un qualcosa d’importante da cui non si potrà più tornare indietro: un qualcosa che li renderà più forti e più uniti.
Sono certo che quando torneranno al lavoro con la consapevolezza di aver lottato per quel posto, di aver messo in campo un’energia e un amore che forse non immaginavano essere così forte, tutto questo li spingerà a fare di più e meglio, a impegnarsi perché quella comunità è un bene prezioso, perché quella comunità fa cose belle e importanti.
Ed è così che il Santa Lucia da domani sarà un posto ancora migliore di quello che già è adesso.
Per questo dobbiamo vincere. Per questo vinceremo.

Mario De Luca
Promotore Coordinamento Salviamo l’Ospedale Santa Lucia

5 commenti:

  1. Un grazie di cuore per le belle parole, sono queste che ci danno la forza per lottare e uniti raggiungere i risultati che "tutti" meritiamo. Un abbraccio a te e Carlo!

    La Terapia Occupazionale

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  2. non potremo mai ringraziarvi abbastanza. siamo tutti orgogliosi di voi. Combattere contro i mulini a vento può sbatterti per terra, ma talvolta può lanciarti in alto, fino al cielo.
    Forza ragazzi, sempre al vostro fianco.

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  3. Grazie Mario, lo sapevo che eri un grande ma oggi ho le prove.
    Un abbraccio grande grande a te e Carlone per quello che state facendo per il "NOSTRO" Ospedale - Andrea Di Rocco

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  4. Grazie per queste parole che rafforzano e sostengono la determinazione a difendere non solo il nostro diritto al lavoro e alla cura ma anche il nostro senso di appartenenza ad un progetto importante frutto di grande passione,convinzione e impegno comune.
    Stefania e Tiziana

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  5. E' proprio così!
    Qui ci sono dignità, coraggio, tenacia e ... sorrisi!
    Io sono una mamma che ha reimparato a sognare da qua! E non voglio smettere! Voglio che mia figlia continui a sognare e credere in quel futuro di sorrisi!

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