martedì 22 novembre 2011

Ancora due sentenze del Tar a favore del Santa Lucia

Con due sentenze depositate giovedì 17 novembre il Tar dà per l’ennesima volta ragione alla Fondazione Santa Lucia Irccs nell’interminabile contenzioso a colpi di carta bollata con la Regione Lazio. L’Istituto di via Ardeatina, dicono i giudici amministrativi del Lazio, ha pieno diritto di esercitare il suo ruolo e di essere retribuito in base al medesimo. In poche parole tutti i tagli, le limitazioni, i ridimensionamenti avviati per decreto nei confronti della struttura vanno annullati. C’è una linea di condotta di un organismo pubblico che va in rotta di collisione con i diritti, le attività, le aspettative, i programmi di un ente privato che per le sue caratteristiche è equiparato ad un soggetto pubblico. Il Tar continua a ripetere che il primo ha torto e il secondo ha ragione. Non si tratta di sentenze salomoniche, non si tratta di sospensive, ma di atti cogenti che comportano la corresponsione ordinata e continuativa di finanziamenti certificati e stabiliti per legge. Il Tar ha annullato i decreti (n.87 del 2009, n.80 del 2010, n.82 del 2010, n.75 del 2010, n.76 del 2010, n.90 del 2010, n.8 del 2011 e n.9 del 10/2/2011) che escludevano patologie gravi e complesse dall’alta specialità neuro riabilitativa - limitandola esclusivamente ai pazienti con stato di coma grave con durata superiore ai sette giorni - e riducevano di conseguenza i posti letto della Fondazione; riducevano gli spazi di degenza e riabilitazione e la dotazione di personale per l’alta specialità neuro riabilitativa, assegnando quegli specifici posti letto a vantaggio esclusivo delle strutture pubbliche.

Il Tar, ancora, ha affermato che in quanto Irccs e ospedale di alta specialità neuro riabilitativa la Fondazione Santa Lucia è dotata di 325 posti letto specifici e ha il diritto/dovere di erogare il servizio pubblico ai pazienti colpiti da patologie neurologiche quali le mielolesioni, le cerebro lesioni vascolari e traumatiche e le malattie degenerative del sistema nervoso centrale.

Ora gli uffici di competenza della Regione dovrebbero prendere atto della situazione e fare la loro parte. O assumersi la responsabilità di mantenere la situazione in una fase intollerabile di stallo.

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