giovedì 2 ottobre 2014

Al Direttore Generale 
della Fondazione Santa Lucia
Al Direttore Sanitario 
della Fondazione Santa Lucia
Al Primario dell’U.O. 
6° piano – Ingresso B
Allo Staff Medico, Infermieristico e Ausiliario
del 6° piano – Ingresso B

Oggetto: SENTITI RINGRAZIAMENTI da parte della famiglia Cerquetani
Egregie Personalità in indirizzo,
sono Franco Cerquetani, fratello di Morena Cerquetani, ricoverata e purtroppo deceduta lo scorso 24 settembre alle ore 15.30 presso l’U.O. del 6° piano e scrivo questa lettera, in nome e per conto di noi tutti componenti della famiglia, al fine di ringraziarvi tutti per quanto da Voi espletato dal punto di vista sanitario, umano e solidale sia verso la nostra congiunta che, nei nostri confronti.
Oggi purtroppo, sempre più spesso, leggiamo o apprendiamo notizie riguardanti casi di malasanità, atteggiamenti scorretti da parte del personale medico o paramedico nei confronti dei pazienti, se non addirittura di casi riguardanti reparti che assomigliano più a lager che non a luoghi di cura.
E’ con orgoglio ed estrema soddisfazione che scriviamo questa lettera.
Lettera di ringraziamenti che, volentieri, avremmo preferito sostituire se fosse stato possibile, con un abbraccio singolo per ognuno di Voi.
Lettera che vuole dimostrare e confermare che in Italia non esiste soltanto il centro di eccellenza medica e di ricerca scientifica del Santa Lucia che tutti conoscono ma anche, e soprattutto, il grande centro d’umanità e solidarietà che opera per 24 ore al giorno per 365 giorni l’anno sempre all’interno della stessa Fondazione.
Dal Primario, ai Medici, dalla Capo Sala al personale infermieristico, dal personale ausiliario agli addetti alle pulizie, abbiamo incontrato e conosciuto persone semplicemente e straordinariamente eccezionali.
Scorgere delle lacrime che scendono e bagnano le gote di persone che per le mansioni che espletano sono “abituate” a convivere quotidianamente con il dolore, ci ha reso più sereni rispetto alla perdita della nostra amata Morena.
Quelle lacrime versate dagli operatori sanitari ci hanno ancora di più convinto (anche se non c’era bisogno) che Morena non era stata “appoggiata” in una struttura sanitaria ma, considerata dagli stessi operatori come parte integrante della famiglia e comunità del Santa Lucia.
Concludiamo questa nostra lettera di ringraziamenti, anche se speriamo con tutto il cuore che non ve ne sia il bisogno, offrendo la nostra più completa disponibilità e solidarietà nel partecipare al vostro fianco, qualora qualche “benpensante” della politica pensasse con la scusa di “tagliare” i fondi a favore del Santa Lucia, di ripianare il deficit della sanità.
Le vostre iniziative di protesta, (sottolineando la speranza che non siate costretti ad intraprendere) saranno anche le nostre lotte, e questo ci sia consentito, per contribuire ad evitare che scelte politiche insulse possano mettere in pericolo la “vita” del Santa Lucia.
Tante persone di Roma, del Lazio e di tante regioni d’Italia che fanno riferimento al Santa Lucia per patologie invalidanti gravi e gravissime, non possono permettersi di vedere naufragare una grande realtà come quella della Fondazione Santa Lucia e di cui voi, e noi, ci sentiamo parte integrante.
Semplicemente GRAZIE dalla Famiglia e dai parenti tutti di Morena Cerquetani
Roma 30 settembre 2014

giovedì 26 giugno 2014

Santa Lucia, Maritato e Palozzi: “La nostra battaglia a difesa di lavoratori e pazienti”


L’Ircss Santa Lucia, eccellenza sanitaria universalmente riconosciuta, deve continuare a vivere. Su queste fondamenta è andata in scena stamane la conferenza, organizzata dall’associazione AssoTutela presso la sala Arcobaleno in via Marsala 95, a Roma, a cui hanno partecipato cittadini e operatori sanitari. Al tavolo dei relatori il presidente Michel Emi Maritato, l’avvocato Domenico Monteleone e il consigliere regionale, Adriano Palozzi. L’incontro è stata l’occasione per illustrare l'annosa situazione di conflitto con le istituzioni dell'istituto romano di Riabilitazione neuromotoria di via Ardeatina e commentare la denuncia-querela che AssoTutela depositerà per contestare le responsabilità della Regione Lazio e del Ministero della Salute. “Al centro della vertenza - ha esordito Maritato - è l’inosservanza del provvedimento emesso il 21-10-2013 dal commissario ad acta nominato dal Consiglio di Stato, che ora Regione e Ministero vorrebbero vanificare, mettendo in discussione la sopravvivenza del Santa Lucia. Per questo abbiamo presentato una denuncia-querela alla procura della Repubblica, con un azione di responsabilità civile nei confronti del Ministero. È doveroso far chiarezza sull’azione di annullamento dell’atto, che - continua il presidente di AssoTutela - ha natura giurisdizionale, non è stato contestato dal Ministero, che era l’amministrazione principalmente interessata, né dalla Regione e quindi deve essere doverosamente eseguito. Altrimenti siamo pronti a invadere via Ardeatina pur di tutelare il diritto alla salute e al lavoro”. A evidenziare i principi ispiratori della denuncia di AssoTutela, l’avvocato Monteleone: “Dobbiamo partire dal presupposto che viviamo in uno stato di diritto e che le sentenze devono essere applicate. Quindi se Tar e Consiglio di Stato indicano che all’Ircss Santa Lucia spettano per legge dei pagamenti, questi devono essere subito inoltrati. Pagamenti che però sono stati bloccati da una delibera, che definire ridicola è poco. Ecco perché chiediamo all’autorità giudiziaria di approfondire la questione”.
Solidarietà a operatori e pazienti del Santa Lucia è stata espressa da Adriano Palozzi, che ha dato la sua analisi sull’annosa vertenza sanitaria: “Sono mesi che denunciamo con preoccupazione la querelle che sta coinvolgendo il Santa Lucia, la cui sopravvivenza è appesa a un filo a causa di quel mancato percorso di condivisione, tanto decantato ma rimasto carta straccia. L’esempio purtroppo è l’insensato braccio di ferro tra Regione e Ministero. Il dato - rimarca il consigliere regionale FI - è chiaro: Zingaretti e Lorenzin fanno finta di non capirsi, quando invece sarebbe necessario un tavolo comune che delinei rapide soluzioni di una vicenda, che sta gettando nell’incertezza dipendenti e pazienti. In una sanità che fa acqua da tutte le parti, non si può lasciare alla deriva strutture efficienti come il Santa Lucia: la si smetta di giocare allo scaricabarile sulla pelle dei cittadini. Farò capire a Zingaretti che la chiusura dell’Ircss sarebbe un danno gravissimo per tutto il comparto sanitario del Lazio”.  La conferenza si è chiusa poi con gli interventi di lavoratori del Santa Lucia e sindacalisti, che hanno sottolineato la precarietà di una realtà, che richiede immediate soluzioni.

Ospedale Santa Lucia, Assotutela denuncia al regione Lazio ed il Ministero della Salute

Il presidente dell'AssoTutela Michel Emi Maritato e L'avvocato Domenico Monteleone hanno presentato alla stampa la denuncia - querela che l'associazione ha depositato per contestare le responsabilità della Regione Lazio e del Ministero della Salute sul conflitto che vede protagonista la Fondazione Santa Lucia. Per AssoTutela al centro della vertenza è l'inosservanza del provvedimento emesso nello scorso ottobre dal commissario ad acta, che ora Regione e Ministero vorrebbero vanificare mettendo in discussione la sopravvivenza stessa dell'Ospedale.








mercoledì 5 marzo 2014

Uno studio dell'Irccs Santa Lucia (fonte Superabile.it)


I ragazzi cerebrolesi sono più abili nella corsa che nella camminata, mentre quelli con autismo trovano difficoltà nel correre verso la porta con la palla al piede: uno studio dell'Irccs Santa Lucia per migliorare le abilità sociali attraverso lo sport. E trasportarle anche nelle altre discipline
palla tra i piedi
ROMA - I bambini con paralisi cerebrale si muovono meglio quando corrono che quando camminano: è solo una delle scoperte in arrivo dai laboratori della Fondazione Santa Lucia, che da tre anni porta avanti il progetto di ricerca "Caress" (from Childhood to Adulthood: Rehabilitation and Enabling Sport for Sociability"). Oggetto dello studio è il monitoraggio dell'attività fisica svolta dai ragazzi disabili durante l'attività sportiva, attraverso lo studio diretto sul campo e con l'aiuto di piccoli sensori fissati al tronco degli atleti, per valutarne le prestazioni durante gli allenamenti. Il progetto, avviato dai ricercatori dell'Istituto Marzo Iosa e Augusto Fusco, ha trovato il sostegno sia della provincia di Roma sia della Totti Soccer School, la scuola calcio fondata dalla famiglia del capitano giallo-rosso. Presso la stessa scuola, da anni sono infatti attivi corsi di calcio integrato, che hanno offerto quindi il contesto di osservazione necessario ai ricercatori.
Ma quali sono i risultati finora emersi? Alcune scoperte, che possono avere una fondamentale ricaduta in termini di integrazione sociale, sono state recentemente pubblicate sulla rivista scientifica internazionale Neuropediatrics. Prima di tutto, i movimenti dei bambini con paralisi cerebrale appaiono più armoniosi durante la corsa piuttosto che nella normale camminata. I ricercatori hanno quindi ipotizzato che la corsa possa essere un "pattern locomotorio ancestrale": di qui, la facilità con cui i bambini cerebrolesi, al pari di tutti gli altri bambini, trovano particolare facilità e divertimento in questa attività.
In secondo luogo, proprio in questi giorni, su "Human Movement Science" è stato pubblicato un altro studio frutto di questo progetto. Si tratta, in questo caso, di ragazzi con sindrome di Down, autismo o altri disturbi pervasivi dello sviluppo: le maggiori differenze, rispetto agli altri atleti, emergono nella corsa verso la porta con la palla tra i piedi. In particolare, i ragazzi con sindrome di Down mostravano maggiori accelerazioni nell'asse verticale, ovvero una corsa fatta a gambe più rigide. I ragazzi con autismo invece mostravano maggiori instabilità sul piano orizzontale: la difficoltà principale, per loro, è correre in linea mantenendo al tempo stesso l'attenzione verso la porta. Differenze minori o addirittura irrilevanti si sono osservate invece nella camminata o nella semplice corsa. Una volta emerse tali diversità durante l'allenamento con la palla, è stato possibile per lo staff tecnico lavorare per correggere questi difetti e quindi migliorare le prestazioni dei giovani atleti. Un lavoro, questo, che può aver importanti ricadute anche oltre l'ambito sportivo: la capacità di correre in linea mantenendo l'attenzione sull'obiettivo, potrebbe per esempio aiutare i ragazzi autistici in tutte quelle situazioni chiamate "dual tasking", in cui devono compiere due compiti in contemporanea: come ad esempio scrivere mentre si ascolta un professore parlare, o attraversare la strada mentre si guarda se arrivano macchine. Compito particolarmente complesso per un ragazzo con autismo. Ma in cui lo sport può rivelarsi prezioso alleato.
(Superabile.it)

giovedì 30 gennaio 2014

La difficile situazione della Fondazione Santa Lucia. 23 gennaio 2014

Fonte sito: Online-News
IL CASO/ 1 – Amara scoperta dei sindacati, la Regione sul S.Lucia non tratta nemmeno con lor.
L’amara scoperta dei sindacati, la Regione non ha nemmeno risposto alla richiesta di attivazione di un tavolo di confronto per gestire la difficile situazione che si sta venendo a creare in via Ardeatina. E’ la notizia più sconcertante e dolorosa emersa dalla riunione che nei giorni scorsi i vertici aziendali della Fondazione S.Lucia Irccs con le organizzazioni sindacali. L’incontro precedente, a dicembre, era servito a rappresentare una situazione estremamente critica, con una chiusura totale da parte degli interlocutori istituzionali, e in sostanza con il suggerimento da parte della Cabina di regia della Regione di pensare all’utilizzo di ammortizzatori per gestire uno stato di crisi. Oggi la situazione non è mutata. La Regione non ha cambiato linea sulla intenzione di ridurre il budget previsto dalla Fondazione per il 2014 non riconoscendo tariffe adeguate (così come individuate dal Tar e dal Consiglio di Stato, né sul provvedimento per l’accreditamento definitivo della struttura, che attualmente risulta essere ancora in attesa di definizione. Ancora, non sono stati adempiuti gli impegni legati al pagamento delle somme dovute in base alla remunerazione stabilita dalla Regione. In sostanza, zero assoluto. E la Fondazione non ha potuto che ribadire ai sindacati l’impossibilità di far fronte agli impegni derivanti dai propri costi di gestione anche in considerazione dell’attuale esposizione debitoria che non consente di ricorrere ulteriormente al sistema creditizio. Situazione bloccata, dunque, con una direzione regionale pervicacemente attestata su una linea di chiusura, di scontro e peraltro distratta da altre incombenze generali, un cambio di vertice alla Asl Rmc e una Azienda che dopo aver vinto e rivinto decine di ricorsi al Tar e al Consiglio di Stato, dopo tentato tutte le strade possibili per il riconoscimento dei diritti acquisiti non sa più a che santo votarsi. Medici, operatori, dipendenti mantengono una linea di dialogo ma non nascondono sconcerto e preoccupazione di fronte all’atteggiamento del Governatore e dei suoi collaboratori. In mezzo ci sono i pazienti, bene da tutelare in ogni caso. I sindacati convocano un’assemblea generale per decidere mobilitazione e azioni di sostegno. L’immediato futuro è tutto da scrivere.

 l CASO/ 2 – La Regione prova a imporre un accordo-capestro, il S.Lucia bussa alla Procura della Repubblica 

C’è qualcosa di perverso, di oscuro, in quello che si può definire un autentico braccio di ferro tra Regione Lazio e Fondazione S.Lucia Irccs. Qualcosa di difficilmente spiegabile sul piano tecnico-amministrativo, ancor meno sul piano politico. E che fa pensare ci sia dell’altro, un secondo livello di potere che sopravvive e condiziona le Giunte che via via si susseguono. La questione si può riassumere in poche righe. Decine di sentenze Tar-Consiglio di Stato vanno in una unica direzione. L’istituto di eccellenza europea, super-specializzato in neuro riabilitazione ha ragione praticamente in tutti i contenziosi di carattere amministrativo-finanziario con l’Ente Regione. Che deve corrispondere milioni di arretrati e ricondurre budget annuali e tariffe a quelle indicate nelle sentenze. In realtà ciò non accade, anzi. La Fondazione viene irrisa e messa alle corde senza che nessun soggetto giuridicamente importante intervenga a mettere ordine. Tagli di budget, riduzione di tariffe, diktat. Come quello, paradossale di questi giorni. I vertici del S.Lucia assieme ai sindacati vengono convocati la prossima settimana per le eventuale apertura di un tavolo negoziale (ma secondo legge non vi sarebbe nulla da discutere) e due giorni prima di quell’incontro arriva alla direzione un invito minatorio dalla Asl per la firma di un accordo-capestro ( firmare o morire, c’è di mezzo la convenzione) che prevede la sottoscrizione di quelle stesse cifre e dinamiche amministrative che Tar e Consiglio di Stato hanno dichiarato ripetutamente illegittime. In sostanza la Regione con la mano destra concede una suggestione di trattativa e con la mano sinistra (armata) cerca di imporre prima la firma di un documento suicida nel quale emergono vistose incongruenze e inosservanze delle sentenze sopra citate. Teatrino dell’assurdo, possibile solo con il silenzio degli attori, protagonisti e comprimari. L’immagine che si vende all’esterno è quella di una trattativa spicciola tra l’Ente Regione chiamato a risparmiare e un Ente che dall’alto della sua eccellenza scientifica si rifiuta di venire incontro alle esigenze acclarate della collettività. Per l’ennesima volta la Fondazione si appresta a giocare – fatica di Sisifo – su due piani: il tentativo di spiegare all’esterno, alle autorità competenti, al Ministero della Salute, a quello delle Finanze, al nuovo sub commissario governativo come stanno le cose; il tentativo di trattare con le autorità regionali punto per punto. Questa volta c’è un fatto nuovo. L’invito a vederci chiaro, a mettere ordine e a chiarire le responsabilità di un problema che alla fine ricade direttamente su un migliaio di operatori e su decine di migliaia di utenti, viene rivolto anche alla Procura della Repubblica. L’unico potere, i fatti quotidiani lo dimostrano ogni giorno, di superare incrostazioni e ostacoli in difesa dei diritti dei cittadini.


 Lettera dell'IRCCS alla Ausl, Regione Lazio e Procura della Repubblica
http://www.hsantalucia.it/modules.php?name=News&file=article&sid=799